LE PATOLOGIE DEL CAPO LUNGO DEL BICIPITE (CLBO)
La Patologia del Capo Lungo del Bicipite
La patologia che affligge il tendine del capo lungo del muscolo bicipite brachiale (CLB o CLBO), annidato all'interno della articolazione della spalla, rappresenta una condizione medica che non solo mette a dura prova la funzionalità articolare ma si manifesta anche attraverso un ventaglio di sintomi che possono minare significativamente la qualità di vita dei pazienti. La comprensione delle origini e delle segnalazioni caratteristiche di questa affezione si rivela pertanto cruciale per calibrare interventi terapeutici mirati e restituire ai pazienti una porzione di serenità perduta.
Importanza e Impatto sulla funzione della Spalla
Il tendine del capo lungo del bicipite rappresenta un pilastro nella meccanica di movimento della spalla, agendo come un baluardo per la stabilità e l'efficienza delle sue funzioni durante le quotidiane vicissitudini e gli sforzi atletici. La sua salute è imperativa per assicurare che la spalla mantenga la sua piena operatività, permettendo così un ampio ventaglio di azioni senza incorrere in disagi, debolezze, o restrizioni nelle capacità motorie.
La compromissione di questa struttura può gravemente influenzare la performance dell'arto superiore, ostacolando la sua versatilità e inducendo sintomi quali dolore e limitazione nei movimenti. Queste problematiche non solo inficiano le attività sportive ma anche quelle più banali e quotidiane, rendendo imperativo un approccio proattivo nella cura e nel mantenimento della salute del tendine.
Cause Comuni e Sintomi delle Patologie del Capo Lungo del Bicipite
Tra le cause più frequenti di questa sindrome, troviamo una serie di fattori che vanno da movimenti ripetitivi - soprattutto quelli sopraelevati - che possono sollecitare eccessivamente il tendine, fino ad arrivare a traumi diretti, quali cadute su un braccio teso o carichi improvvisi e inaspettati che mettono a dura prova l'integrità tendinea. Anche l'avanzare dell'età gioca un ruolo non marginale, contribuendo all'usura del tendine stesso.
I sintomi più comuni legati alla patologia del capo lungo del bicipite sono vari e multifaccettati: dolore anteriore alla spalla che può irradiarsi lungo il braccio, sensazione di debolezza durante il sollevamento di oggetti o la rotazione dell'articolazione, crepitii o schiocchi alla mobilizzazione della spalla. In alcuni casi, può manifestarsi anche un'evidente deformità del bicipite, nota come "segno del popeye", dovuta alla retrazione del muscolo bicipite.
Il trattamento di questa condizione si adatta alle esigenze specifiche del paziente e alla gravità della patologia. Le opzioni terapeutiche spaziano da approcci conservativi, come la fisioterapia mirata a rafforzare i muscoli circostanti e a migliorare la flessibilità dell'articolazione, all'uso di farmaci anti-infiammatori per placare il dolore. In casi più severi, può essere necessario ricorrere a interventi chirurgici per riparare o ancorare nuovamente il tendine lesionato.
Anatomia e Funzione del Capo Lungo del Bicipite
Il tendine del capo lungo del bicipite è una struttura anatomica complessa che svolge un ruolo cruciale nel supportare e facilitare i movimenti della spalla. È importante comprendere la sua struttura dettagliata e il suo impatto sulla funzionalità della spalla per valutare in modo completo la patologia del capo lungo del bicipite.
Il muscolo bicipite brachiale, situato nella parte anteriore del braccio, svolge un ruolo cruciale nella flessione dell'avambraccio e nella rotazione della mano. Questo muscolo bipennato, noto per la sua forma caratteristica che ricorda due capi o "bicipite", si estende dall'omero fino all'avambraccio. Quando solleviamo oggetti o eseguiamo attività che richiedono la flessione del gomito, come fare le flessioni o sollevare la spesa, il bicipite brachiale entra in azione, dimostrando la sua funzionalità essenziale nella vita quotidiana. La sua abbondante presenza nelle routine di allenamento mirate non è solo per estetica ma riflette anche la sua importanza nella forza e mobilità del braccio.
Il tendine del capo lungo del bicipite è costituito da fibre tendinee che si originano dalla cavità glenoidea della scapola. Da qui il tendine, attraversando da intra articolare extra articolare attraverso un complesso tunnel caratterizzato da strutture di natura diversa ed estremamente fragili come la pulley, il legamento gleno-omerale superiore e il solco bicipitale dell'omero, esce dall'articolazione andando nella parte anteriore del braccio, per andarsi ad unire al capo breve sempre del bicipite e continuare poi nella loro inserzione a livello del radio nell'avambraccio. Questa struttura anatomica consente al muscolo bicipite di svolgere un ruolo significativo nei movimenti di flessione del gomito e di supinazione dell’avambraccio. Inoltre, il tendine del capo lungo del bicipite partecipa anche alla stabilizzazione dinamica della spalla durante i movimenti complessi.
La funzione del tendine del capo lungo del bicipite è contribuire alla la stabilità e la mobilità della spalla durante le attività quotidiane e sportive. Per molto tempo è stato considerato uno dei principali abbassa tori della testa omerale anche se la letteratura più recente di studio anatomici degli ultimi anni hanno messo in dubbio questa sua funzione.
Nel corso dell'evoluzione, gli antichi mammiferi presentavano caratteristiche anatomiche adatte alla loro vita quadrupede, come il tendine del bicipite che contribuiva alla stabilità passiva delle spalle. Questo meccanismo era essenziale per sostenere il movimento e la forza richiesti dalla locomozione a quattro zampe. Tuttavia, con la transizione verso la bipedia negli esseri umani e nei primati, si è assistito a un significativo adattamento anatomica: l'aumento della mobilità dell'arto superiore ha reso la stabilità passiva meno cruciale. Questa evoluzione ha permesso una vasta gamma di movimenti, come l'adduzione, l'abduzione e l'elevazione, fondamentali per le attività quotidiane e per la manipolazione degli oggetti. Per esempio, la capacità di sollevare braccia e mani sopra la testa o di raggiungere lateralmente sono funzioni direttamente legate a questi cambiamenti evolutivi. La trasformazione dei vettori di forza e la modificazione della curvatura del tendine del bicipite riflettono l'adattamento alla postura eretta, accentuando però la vulnerabilità e l'usura della spalla, evidenziando un compromesso evolutivo tra mobilità e stabilità.
Tuttavia, è importante sottolineare che il ruolo del capo lungo del bicipite potrebbe essere sopravvalutato rispetto al capo breve del bicipite, il quale contribuisce in misura maggiore alla forza e alla stabilità della spalla.
Inoltre, la parte intraarticolare del tendine del capo lungo del bicipite può causare problemi significativi, tra cui lesioni, infiammazioni e dolore. Questi problemi possono influenzare notevolmente la funzionalità della spalla e richiedere un’attenta valutazione e gestione.
Le Possibili Cause dei Disturbi del CLB
Fattori di rischio per le patologie del CLB
Capire i fattori di rischio associati alle patologie del capo lungo del bicipite (CLB) è fondamentale per prevenire e gestire tali disturbi. Tra questi, l'età gioca un ruolo significativo, dato che l'usura nel tempo può aumentare la vulnerabilità del tendine a infiammazioni o lesioni. Specifiche attività sportive – come baseball, tennis, nuoto o sollevamento pesi – possono mettere a repentaglio la salute del CLB a causa di movimenti ripetitivi o uso eccessivo, specialmente se prevedono azioni overhead (con le braccia sopra la testa). Anche i traumi pregressi possono essere un campanello d’allarme, poiché possono aver indebolito il tendine o alterato la sua stabilità articolare.
Le varianti anatomiche della scanalatura dove si colloca il tendine del bicipite possono favorire l'instabilità tendinea. Una doccia bicipitale stretta o poco profonda può causare problemi al tendine, mentre una plica sinoviale prominente o un'inclinazione anomala possono aumentare il rischio di lesioni. Queste condizioni influenzano la stabilità del tendine del bicipite e possono portare a patologie come la tendinite o la rottura del tendine.
Dall'overuse alle lesioni sportive: l'eziologia delle patologie capo lungo del bicipite (CLB)
Le "malattie" isolate che colpiscono il CLB emergono frequentemente dal sovrauso o da traumi legati all'attività sportiva. L'origine di tali disturbi oscilla tra movimenti ripetuti che infliggono stress e irritazione al tendine, e colpi diretti quali una caduta sulla mano aperta, potenzialmente causante una lacerazione. Per esemplificare, un pitcher di baseball può incontrare la tendinite al CLB per via della monotonia e intensità dei suoi lanci, mentre un culturista potrebbe esperire la rottura del tendine a causa dell'overload durante un alzamento di pesi eccezionalmente gravoso.
In questo intricato balletto di cause e effetti, ogni gesto atletico si trasforma in un potenziale catalizzatore di lesioni, dove il confine tra prestazione ottimale e danno fisico si affievolizza. La saggezza popolare suggerisce che "è la goccia che fa traboccare il vaso", ma nel contesto delle patologie del CLB, è piuttosto l'accumulo di microtraumi a tessere la tela della patologia e dell'infiammazione. Come un marinaio che naviga in acque tempestose, l'atleta deve costantemente bilanciare tra il desiderio di eccellenza e il rischio di naufragare nel mare delle microlesioni e dell'infiammazione.
Il capolungo del bicipite è un tendine peculiare per la sua posizione anatomica, essendo incuneato tra il tendine del sottoscapolare e quello del sovraspinoso all'uscita dall'articolazione della spalla. Questa posizione lo rende vulnerabile a patologie secondarie derivanti da problemi ai tendini vicini. Ad esempio, l'infiammazione o la degenerazione del tendine del sottoscapolare o del sovraspinoso possono influenzare direttamente la salute del capolungo del bicipite, causando dolore e limitazione del movimento. In pratica, se uno di questi tendini vicini subisce un danno o si infiamma, il capolungo del bicipite può risentirne, manifestando sintomi non primari ma secondari, che necessitano di un'attenta valutazione da parte di un chirurgo specializzato in patologie della spalla.
Il canale del capolungo del bicipite funge da collegamento critico tra l'interno e l'esterno dell'articolazione della spalla. Quando una patologia, come l'artrosi o la lesione della cuffia dei rotatori, colpisce la capsula articolare, può causare un eccesso di liquido sinoviale infiammatorio. Questo liquido deve essere drenato e l'unico percorso possibile è attraverso il canale del capolungo del bicipite. Pertanto, problemi all'interno della spalla possono portare a infiammazione del tendine del bicipite, un fenomeno noto come tenosinovite del bicipite.
Le lesioni SLAP (Superior Labrum from Anterior to Posterior) sono danni al labbro superiore della glena, la parte dell'osso scapolare che forma la cavità glenoidea, intorno alla quale ruota la testa dell'omero. Questo tipo di lesioni coinvolge specificamente il cercine glenoideo, una sorta di anello fibrocartilagineo che aiuta a stabilizzare l'articolazione della spalla, e l'ancora bicipitale, il punto in cui il tendine del capo lungo del bicipite si fissa al labbro superiore della cavità glenoidea. Un esempio classico di lesione SLAP può verificarsi nei lanciatori di baseball, dove i movimenti ripetitivi ad alta velocità possono portare a un distacco del labbro superiore. Un altro esempio può essere un trauma diretto alla spalla, come una caduta sulla mano tesa, che può causare un simile tipo di lesione.
Identificazione Sintomi delle Patologie CLB e Segni di Alert
Principali sintomi associati a patologie del CAPO LUNGO DEL BICIPITE (CLBO)
Quando il capo lungo del bicipite (CLBO) subisce un'infiammazione o si danneggia, si possono verificare sintomi come dolore anteriore alla spalla, gonfiore, e una sensazione di scatto o di blocco durante il movimento del braccio. Ad esempio, sollevare oggetti pesanti o compiere movimenti ripetitivi può scatenare un'episodio acuto di dolore, segno di una possibile tendinite del CLBO.
Tra i molti test clinici specialistici per valutare la sua integrità vi sono il Test di Speed e il Test di Yergason. Il Test di Speed si esegue chiedendo al paziente di flettere l'avambraccio contro resistenza, valutando la presenza di dolore nella parte anteriore della spalla. Il Test di Yergason, invece, consiste nel chiedere al paziente di ruotare l'avambraccio verso l'esterno contro resistenza, con il gomito flesso a 90 gradi, per identificare dolore o scatto nel decorso del tendine del bicipite.
Nell'ambito della medicina sportiva, esiste un vasto assortimento di test volti a valutare la salute e la resistenza dell'ancora bicipitale, un importante complesso tendineo situato nella spalla. Tra questi, il test di O'Brien si distingue per la sua specificità nel diagnosticare problemi legati al labbro superiore antero-posteriore della spalla. Questo è solo un esempio dei numerosi test disponibili, ciascuno progettato per indagare specifiche problematiche e garantire una diagnosi accurata e mirata.
Il segno del Popeye, si verifica quando il tendine del capo lungo del bicipite si rompe, portando alla formazione di una caratteristica deformità a forma di pallina nel braccio. Questo nome deriva dal personaggio dei fumetti Popeye, noto per i suoi avambracci insolitamente grandi. Un esempio comune di come può manifestarsi il segno del Popeye è in seguito a un trauma o a un sovraccarico durante attività che implicano sollevamento di pesi. Nei pazienti affetti, osservando il braccio interessato mentre viene flesso, si può notare una prominente protuberanza nella parte superiore del braccio, proprio dove il muscolo bicipite diventa più evidente.
Il sintomatologia chiave rimane comunque il dolore alla pressione diretta sul tendine nella parte anteriore della spalla, che solitamente può essere autoindotto dal paziente stesso, a patto che abbia una minima conoscenza di base dell'anatomia.
La Diagnostica per Immagini nelle Patologie del capo lungo del bicipite (CLBO)
Ruolo dell'ecografia e della risonanza magnetica
L'ecografia e la risonanza magnetica (RM) sono cruciali per diagnosticare le patologie del capo lungo del bicipite (CLBO), offrendo informazioni dettagliate sulla salute del tendine. L'ecografia permette una valutazione dinamica in tempo reale, individuando eventuali rotture parziali, mentre la RM fornisce una visione dettagliata, rilevando anche le più piccole alterazioni. Entrambe le tecniche sono essenziali per confermare e dettagliare la diagnosi di tendinopatia del CLBO.
Trattamenti Conservativi e Chirurgici per patologie del Capo lungo del Bicipite (CLB)
Approcci non chirurgici al trattamento del CLB
Nel trattamento non chirurgico del capo lungo del bicipite (CLBO), la tecar terapia e la laser terapia rappresentano due opzioni conservativi strumentali di spicco che si avvalgono di tecnologie avanzate per accelerare i processi di guarigione. La tecar terapia utilizza il calore generato da correnti ad alta frequenza per stimolare la circolazione e il metabolismo cellulare, mentre la laser terapia impiega fasci di luce concentrata per ridurre l'infiammazione e promuovere la rigenerazione tissutale. Per quanto riguarda i trattamenti infiltrativi, oltre alle iniezioni di cortisone, si segnalano quelle con fattori di crescita, che possono essere particolarmente efficaci nel promuovere il rinnovamento cellulare e la guarigione dei tessuti. L'accuratezza nella somministrazione delle infiltrazioni (tendenzialmente molto maggiore se l'infiltrazione viene eseguita con l'aiuto di un ecografo) è cruciale per ottimizzare i risultati, migliorando sensibilmente l'efficacia del trattamento e consentendo spesso ai pazienti di ottenere un significativo sollievo dal dolore e un recupero funzionale più rapido.
Tenodesi vs. tenotomia: interventi chirurgici sul CLB
Le patologie del capo lungo del bicipite (CLBO) possono compromettere significativamente la funzionalità e il comfort dell'arto superiore, richiedendo in alcuni casi un intervento chirurgico. Tra le opzioni chirurgiche, la tenotomia e la tenodesi rappresentano due procedimenti principali. La tenotomia consiste nel tagliare il tendine malato, liberandolo dalla sua inserzione, offrendo un sollievo rapido dal dolore ma potenzialmente causando una minore forza (questa in realtà smentita dalla maggior parte della letteratura anche se potrebbe verificarsi un fenomeno chiamato camping cioè una contrattura muscolare involontaria di qualche millesimo di secondo ovvero dei piccoli crampi) e una deformità cosmetica del "segno del Popeye" (più evidente nei soggetti molto magri). Invece, la tenodesi mira a eseguire viene prima una tenotomia come nell'intervento precedente ma poi a riattaccare il tendine a una nuova posizione, cercando di preservare la lunghezza e la tensione del tendine, minimizzando così l'impatto estetico e mantenendo una maggiore forza muscolare. Entrambi i metodi hanno i loro vantaggi specifici e la scelta tra questi dipende dalle esigenze individuali del paziente, dalla sua attività quotidiana e dalle aspettative post-operatorie.
Nei congressi specialistici di chirurgia della spalla, si affrontano sia la questione relativa ai due trattamenti sia le varie tecniche disponibili. Per approfondire l'argomento, si consiglia di consultare gli articoli specifici sulla patologia nella sezione news e ricerca del sito.
Spesso, nella riparazione del tendine del sottoscapolare e del sovraspinato nella sua porzione più anteriore, si rende necessaria la tenotomia o la tenodesi del capo lungo del bicipite come gesto accessorio per migliorare la riparazione del tendine stesso e per evitare la sua compromissione nel tempo, data la stretta correlazione anatomica di queste strutture.
Nel caso di lesioni dell'inserzione del capolungo del bicipite che coinvolgano anche il cercine glenoideo (SLAP), il trattamento chirurgico o conservativo viene deciso principalmente in base all'età del paziente e allo sport praticato. Tendenzialmente, più giovane è il paziente e più sportivo, più si tende a cercare una riparazione anatomica, anche se risulta non sempre facile trovare la tensione corretta da dare al tendine nella sua riparazione intrarticolare.
La Riabilitazione dopo Intervento patologie CLB
La riabilitazione post-operatoria e il recupero giocano un ruolo cruciale per i pazienti che hanno subito un intervento chirurgico per una patologia del capo lungo del bicipite. Questo processo di riabilitazione è fondamentale per ripristinare la forza, la flessibilità e la funzionalità dell'arto interessato, riducendo significativamente il rischio di complicazioni o recidive.
Generalmente il recupero funzionale dopo tenotomie più veloce del recupero dopo tenodesi. Ma tutto dipende dalla tecnica utilizzata e dalla patologia specifica. Entrambi gli interventi non necessita comunque di un lungo percorso fisioterapico ma spesso bisogna semplicemente rispettare i tempi biologici naturali le normali fasi della riabilitazione post operatoria.
Per quanto riguarda esercizi specifici e strategie per la ripresa della funzionalità saranno dipendenti dal tipo di intervento chirurgico calcolando che la flessione contro resistenza sarà permessa soltanto dopo un tempo congruo in caso di tenodesi o riparazione dell'ancora bicipitale.
Ricerca e Progressi
Le recenti ricerche sulla gestione della patologia del tendine del capo lungo del bicipite (CLB) hanno contribuito a significativi progressi nelle modalità di trattamento e hanno fornito preziose indicazioni sul futuro delle opzioni terapeutiche. La comprensione delle patologie del CLB e lo sviluppo di approcci terapeutici innovativi sono stati informati da un'ampia gamma di studi e indagini cliniche.
Risultati della ricerca recente
Studi recenti si sono concentrati su vari aspetti della patologia del CLB, tra cui l'incidenza delle alterazioni patologiche, l'accuratezza diagnostica delle modalità di imaging e la relazione tra le patologie del CLB e i disturbi concomitanti della spalla. Ad esempio, una revisione sistematica e una meta-analisi hanno valutato l'accuratezza diagnostica della risonanza magnetica per il rilevamento di strappi e instabilità del capo lungo prossimale del tendine del bicipite, fornendo preziose indicazioni sul ruolo della diagnostica per immagini nella valutazione delle patologie del CLB. Inoltre, uno studio ha analizzato il contributo della RM e dell'artrografia TC alla diagnosi di tendinopatia intra-articolare del capo lungo del bicipite, facendo luce sulle capacità diagnostiche di queste modalità di imaging.
Progressi nelle modalità di trattamento
I progressi nelle modalità di trattamento della patologia del CLB sono stati oggetto di un'ampia ricerca, con particolare attenzione agli interventi sia conservativi che chirurgici. Una scoping review ha evidenziato l'utilità clinica di test tradizionali e nuovi nella diagnosi delle lesioni del tendine del bicipite e del labbro superiore anteriore e posteriore della spalla, sottolineando l'importanza di metodi diagnostici accurati per guidare le decisioni di trattamento . Inoltre, una revisione sistematica e una meta-analisi hanno confrontato gli esiti della tenotomia e della tenodesi del bicipite, fornendo preziose indicazioni sui risultati post-operatori di queste procedure chirurgiche .
Tendenze emergenti nella gestione
Le tendenze emergenti nella gestione della patologia del CLB sono state caratterizzate dallo sviluppo di nuove tecniche chirurgiche e protocolli di riabilitazione. Ad esempio, uno studio ha analizzato l'effetto della morfologia del solco bicipitale sulla stabilità del tendine del capo lungo del bicipite, contribuendo alla comprensione dei fattori anatomici che influenzano la stabilità e la funzione del tendine . Inoltre, una revisione sistematica e una meta-analisi hanno confrontato la tenodesi sovrapettorale con quella sottopettorale per la tendinopatia del capo lungo del bicipite brachiale, fornendo indicazioni sull'approccio chirurgico ottimale per questa patologia .
Il futuro delle opzioni terapeutiche
Il futuro delle opzioni terapeutiche per la patologia del CLB sarà probabilmente plasmato dagli sforzi di ricerca in corso volti a perfezionare i metodi diagnostici, ottimizzare le tecniche chirurgiche e migliorare le strategie di riabilitazione. Studi prospettici e sperimentazioni cliniche potranno chiarire ulteriormente l'efficacia comparativa degli interventi conservativi e chirurgici, portando allo sviluppo di linee guida di trattamento basate sull'evidenza. Inoltre, i progressi nella tecnologia di imaging e nella ricerca biomeccanica possono contribuire allo sviluppo di approcci terapeutici personalizzati, adattati alle caratteristiche specifiche delle patologie del CLB nei singoli pazienti.
I recenti risultati della ricerca e i progressi nelle modalità di trattamento hanno contribuito in modo significativo alla gestione della patologia del tendine del capo lungo del bicipite. Si prevede che il futuro delle opzioni terapeutiche sarà caratterizzato da continui sforzi di ricerca volti a perfezionare i metodi diagnostici, ottimizzare le tecniche chirurgiche e migliorare le strategie di riabilitazione per migliorare i risultati dei pazienti.
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References e Approfondimenti
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